(Sentimenti) L'Anfora
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Come un grido nella notte ascolto in silenzio questa rabbia interiore.
Sono la bambina capricciosa che non sopporta quando gli si porta via il giocattolo.
Sono la ragazza triste che non riesce a far tacere la sua rabbia,
ma che quando torna a casa ha bisogno di affetto.
Vorrei avere un amico o un amica da svegliare nel cuore della notte,
per dire che sto male.
Un male che non so cos'è e che forse non ha ragione d'esistere ma che c'è e rode.
Invece a quest'ora tutti dormono ed è tutta gente dabbene che se viene svegliata nel cuore della notte pretende come minimo una spiegazione ragionevole.
Ho solo la notte che ascolta il mio grido silenzioso in questo momento.
Ma forse è la soluzione migliore perché la notte capisce senza domandare.
Penso che a quest'ora siamo tutti nel nostro posto preferito: chiusi nella nostra solitudine. Intrappolati nelle onde REM del nostro cervello, dove esistiamo solo noi al centro dell'universo. Dove anche quando sono gli altri ad essere i protagonisti siamo noi che li creiamo. E distruggiamo a piacimento. O solo perché sentiamo nascere il sole e apriamo nuovamente gli occhi al mondo.
Voglio che mi impedisci di aprire quello sportello. Che clikki sul bottone pause e fermi questo momento e così, mentre ti guardo immobile con sguardo stupito, ne approfitti per soffiare sul mio dolore e spegnerlo.
Oppure voglio che clikki sul tasto rewind, fai girare il nastro fino al punto di breaking e mi ridai i miei bastoncini per giocare.
Mi stavo divertendo a farli girare.
Mi stavo divertendo prima che me li portassi via!
Al compleanno si regalano sempre un sacco di cose stupide, a volte anche insignificanti.
Per il prossimo compleanno voglio un anfora. Piccola, del color dell'ambra.
Voglio un anfora come quella di Pandora. E nelle notti come questa, quando il mondo dorme e la mia anima non trova pace, solleverò con cautela il coperchio e vi soffierò dentro tutta la mia ira, il mio disappunto, la mia tristezza e l'insofferenza, soffierò dentro urla silenziose che non sveglieranno il vicinato, ma che rimbomberanno in eterno in un luogo dove il mondo non le può udire.
Quando avrò finito abbasserò il coperchio, metterò l'anfora sotto il letto e andrò e chiuderò gli occhi: messo a tacere il frastuono interiore potrò finalmente sentire la voce di Morfeo che si innalza dolcemente nel buio mentre mi canta la ninna nanna.

…voglio che mi impedisci di aprire quello sportello. Che mi prendi per un braccio, mi giri, mi abbracci e diventi la mia anfora spegnendo la mia ira.
Ma non dici niente. Scendo, mi giro nella notte e guardo i fari che si allontanano nel buio. Piccoli occhi di vampiro nel silenzio.
Poi più niente.

Tiziana, 29 Giugno, '07

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