Parole

"Alcuni anni fa rimasi colpito dal gran numero di falsità che accettavo per vere nella mia infanzia e dalla natura oltremodo dubbia dell'intero edificio che avevo poi fondato su di essa" - R. Descartes

"La rinuncia a seguire fin da piccoli le proprie inclinazioni induce la costruzione di un sé falso in cui è difficile riconoscersi da adulti"- E. Fromm

Commenti?

Egregio Franco Scoccimarro, Cartesio si rende conto, a un certo punto della sua vita, di aver costruito pensieri e teorie che poggiano su premesse false.

Poi tu riporti quanto osserva Eric Fromm e cioè che, quando ci si costruisce un falso sé, si produce facilmente un certo disagio nello stare con se stessi.

In un primo momento mi sembra che tu avessi aggiunto un tuo commento per dire che le due affermazioni ti sembravano poco conciliabili o, quanto meno, tali da potere favorire una divertente dialettica. Poi lo hai tolto.

Da parte mia non trovo alcuna incompatibilità nelle due affermazioni; mi sembra che tutte e due, in sostanza, dicano che quando si costruisce sul falso, prima o poi si arriva a un momento della vita in cui i conti non tornano più e ci si trova nella necessità di dovere smontare (se va bene) o addirittura buttare all'aria quello che si è fatto.

A quanto mi sembra di ricordare, però, nell'osservazione che poi hai tolto dicevi più o meno così: per governare se stessi e stare con gli altri bisogna forzare la propria natura in direzione diversa da ciò che ci viene spontaneo; ma questo, inevitabilmente, ci porterà a star male con noi stessi. Visto che non seguire le nostre inclinazioni equivarrebbe a dovere smontare prima o poi l'edificio, esiste una soluzione al problema?

La mia risposta temporanea è: le nostre inclinazioni non sono una ma mille e non sempre agevolmente coesistenti. Ne consegue che il problema non è tanto quello di imbroccare la cosa vera, ma di imbroccare la costruzione che regge più a lungo nel tempo e che presenta maggiore efficacia nel rispondere alle sollecitazioni e ai problemi posti a) dalle nostre molteplici istanze; b) dalle necessità delle persone con le quali conviviamo; c) dalla realtà nuda e cruda (vedi ad esempio, il problema energetico).

Credo dunque che le costruzioni cosiddette false siano quelle che, per stare in piedi, richiedono che vengano trascurate (o truccate) troppe parti di noi stessi e delle relazioni di cui non si può fare a meno. Insomma viviamo fra Totem che rischiano di rimbambirci e coriandoli che, a seconda di come ci destreggiamo, possono durare anche un po' di più del giorno di carnevale.

Totem, Coriandoli

Angelo Aparo

/ Ex

Può capitare
alla fine di un giorno, di un istante, di un’epoca
di ritrovarsi
ex di se stessi.
stupore smarrito luttuoso
l’idea svolazza inafferrabile
perfetta finché vergine.
non usare prima dell’uso.

Franco Scoccimarro

Tu dici che la misura della validità è il reggere nel tempo… ma so di molti che verso l'autunno della vita non possono sfuggire al rimpianto, nonostante magari da fuori sembri che il loro percorso sia invidiabile.
Forse un'altra cosa che accomuna le due citazioni è che comunque vada non si può sfuggire dalla coesistenza con una certa quantità di personali macerie.

Residui

Unless otherwise stated, the content of this page is licensed under Creative Commons Attribution-ShareAlike 3.0 License