- In prima battuta, 5 parole per riassumere le proprie impressioni sulla serata
- Cosa si ricorda di più dello spettacolo
- Quali componenti ne vengono individuate spontaneamente?
- Qual è il grado di coesione fra le diverse parti?
- I testi introduttivi letti da Silvia prima delle canzoni “Una storia sbagliata” e “La città vecchia”: 1) cosa dicono, 2) quale contributo danno all’insieme, 3) quanto sono graditi? (Scala da 1 a 10)
- I testi letti dai diversi ospiti: quali vengono ricordati di più? In che misura contribuiscono alla comprensione e alla godibilità dell’insieme?
- Le immagini sullo schermo: in che misura contribuiscono alla comprensione e alla godibilità dell’insieme?
- Le canzoni: Le prime 3 ricordate più facilmente? Le 3 meglio eseguite? Le 3 più coinvolgenti? Quali si raccordano meglio al senso complessivo? Classifica delle prime 5 per gradimento complessivo?
- Cosa comunica lo spettacolo nel suo complesso?
- Caratteristiche delle persone che si pensa possano apprezzarlo meglio: chi sono i suoi destinatari ideali?
- Complessivamente, come giudicate questo recital rispetto ai precedenti?
- Una opinione sulla durata…
- Suggerimenti per migliorarlo…
Dico veramente che sono dispiaciuto per essere a circa 1300 km di distanza. Cerchero' comunque di partecipare a degli eventi futuri. Sicuramente e' importante fare un salto qua, nel Fiorum e pure spesso per vedere gli aggiornamenti, ma anche per leggere cio che e' successo all' evento.
Spero tanto che questa parte del Forum, possa avere ossigeno neccessario, con molti racconti a descrizione degli eventi ed iniziative svolte. Cosi anche chi , come me, non e' poi cosi vicino, puo in qualche modo cercare di capire se non rivivere un po l' atmosfera del momento………. e sentirsi piu vicino.
Per questo, mando un particolare "grazie" a tutti coloro che scriveranno, nei prossimi interventi e magari mi raccontano qualcosa anche di quelli trascorsi, cosi che piano piano, io non mi senta cosi "nuovo". ciao
La serata di sabato è stata un’occasione per vedere la diversa faccia della medaglia: sentire dai racconti come i detenuti stanno affrontando la vita all’interno del carcere, mi fa dire che nulla è irreversibile, che ogni persona ha la possibilità di cambiare idea, di stare al di là del fatto compiuto prendendosi chiaramente le proprie responsabilità e ha la possibilità di affrontare ogni attimo in modo diverso per costruire il nuovo.
Mi ha colpito il modo di affrontare la serata: coinvolgente e dai tratti spontanei. Ho letto negli occhi di alcune persone un’emozione grandissima. Mi sono commossa per la sincerità con la quale erano affrontati determinati argomenti; ho avuto la sensazione di stare in un luogo dove molte porte si possono aprire. Mi sono fatta trasportare dalle melodie di De Andrè: canzoni di vita vissuta, racconti di angoli del mondo. Credo sia stato quello un po’ il senso: gli angoli del mondo… diversi, uguali, ma sempre angoli del mondo. Il vissuto da raccontare, da trasmettere.
Mi è rimasta impressa una poesia dal titolo: “Inaspettatamente” il cui contenuto dimostra che nonostante tutto ci possiamo sempre sorprendere di noi stessi, degli altri, della vita!
Complessivamente la serata mi ha dato molto. Tuttavia, ho trovato un po’ banali alcune domande poste dopo la lettura dei testi. Sono consapevole del fatto che sia difficile dare una spiegazione di ciò che si è scritto parlando di sé e che quindi una domanda può facilitare la situazione, ma credo sia più efficace un commento libero. La domanda forzata impone una risposta, e forse non c’è una risposta alla descrizione di uno stato d’animo o di una sensazione. Mi è piaciuto ascoltare i commenti spontanei, quelli detti perché la stessa persona aveva intenzione di approfondire qualcosa e sono proprio questi che hanno suscitato in me le riflessioni più profonde.
Le immagini che scorrevano sullo sfondo erano molto belle. Seppur queste siano abbinate al contenuto delle canzoni e degli scritti, le proporrei come elemento di introduzione all’inizio dello spettacolo in modo da non creare una sovrapposizione di cose. La musica, la scrittura e l’immagine visiva sono tre mezzi comunicativi molto forti. L’immagine è l’unica dei tre che non ha una “ spiegazione verbale”. Pertanto, nel suo apparire, necessita di un momento che offra la possibilità di trasmettere sensazioni immaginarie. Dunque, se le immagini vengono dapprima introdotte in tutta e per tutta la loro natura visiva, lo spettatore si prepara tramite l’immaginazione a ciò che andrà a sentire. Nel caso fosse effettivamente fondamentale la visione di una particolare immagine anche durante lo svolgimento di una canzone o durante la lettura di uno scritto, può essere tranquillamente riproposta. In questo caso, l’insieme di informazioni sarà comunque fluido perché l’impatto visivo è già stato affrontato.
La serata mi ha lasciato davvero un sacco di punti su cui pensare. Guarderò questo tipo di realtà con occhi diversi capendo che non c’è solo il detenuto che ha sbagliato, che continua a sbagliare e sbaglierà per sempre: c’è anche il detenuto che ha sbagliato, che ha imparato dai suoi errori e che è pronto ad affrontare la vita in modo diverso.
In prima battuta, 5 parole per riassumere le proprie impressioni sulla serata
Suggestivo, a tratti inquietante, familiarità, sfida, trasgressivo….
Cosa si ricorda di più dello spettacolo?
Quali componenti ne vengono individuate spontaneamente?
La musica, i testi poetici, le immagini, i dialoghi.
Qual è il grado di coesione fra le diverse parti?
Abbastanza buono
I testi introduttivi letti da Silvia prima delle canzoni “Una storia sbagliata” e “La città vecchia”: 1) cosa dicono, 2) quale contributo danno all’insieme, 3) quanto sono graditi? (Scala da 1 a 10)
Una storia sbagliata: introducono il gruppo e ne spiegano attività e scopo.
La città vecchia: non sono sicura, mi sembra che si parli di De Andrè e della sua ricerca e osservazione tra le strade di Genova vecchia, intesa come micromondo di emarginati e “diversi”. Il primo testo è molto efficace (9), il secondo contestualizza De Andrè e la sua filosofia di vita all’interno del progetto del gruppo della Trasgressione (7).
I testi letti dai diversi ospiti: quali vengono ricordati di più?
Le poesie.
In che misura contribuiscono alla comprensione e alla godibilità dell’insieme?
Sono molto suggestivi, perché riconducono lo spettatore nel carcere e lo obbligano ad oscillare tra due mondi, il teatro e il carcere.
Le immagini sullo schermo: in che misura contribuiscono alla comprensione e alla godibilità dell’insieme?
Creano una sorta di sinestesia, catturano l’attenzione.
Le canzoni:
Le prime 3 ricordate più facilmente?
La città vecchia, una storia sbagliata,
Le 3 meglio eseguite?
La guerra di Piero, Fiume Sand Creek, Canto del servo pastore
Le 3 più coinvolgenti?
La guerra di Piero
Quali si raccordano meglio al senso complessivo?
Una storia sbagliata, La città vecchia
Classifica delle prime 5 per gradimento complessivo?
Veramente mi sono piaciute tutte…
Cosa comunica lo spettacolo nel suo complesso?
Caratteristiche delle persone che si pensa possano apprezzarlo meglio: quali sono i suoi destinatari ideali?
Conoscitori di De Andrè, studenti opportunamente preparati, operatori del sociale.
Complessivamente, come giudicate questo recital rispetto ai precedenti?
C’è più equilibrio tra le componenti musicali e dialogiche, il minor numero di canzoni ha permesso di introdurle meglio, lo spettatore (anche non conoscitore di De Andrè) può apprezzare meglio lo spettacolo, cogliendone il filo conduttore. Anche le immagini proposte avevano un ritmo meno incalzante che consentiva di apprezzarle meglio.
Una opinione sulla durata…
Direi giusta, c’era equilibrio tra gli interventi e le canzoni.
Suggerimenti per migliorarlo…
Preparare un po’ meglio gli interventi dei detenuti e le domande che vengono loro poste. Sono d’accordo per la spontaneità che trasmette l’improvvisazione, ma la cornice è comunque quella di uno spettacolo…
In prima battuta, 5 parole per riassumere le proprie impressioni sulla serata
Rabbia, voglia di reagire, coinvolgimento, ammirazione, speranza.
Cosa si ricorda di più dello spettacolo?
L’impegno dei componenti del gruppo.
Quali componenti ne vengono individuate spontaneamente?
Musicale, dialogica.
Qual è il grado di coesione fra le diverse parti?
Non proprio riuscito…
I testi letti dai diversi ospiti: quali vengono ricordati di più? In che misura contribuiscono alla comprensione e alla godibilità dell’insieme?
Ho un ricordo un po’ vago, in realtà la componente musicale ha avuto il sopravvento.
Le immagini sullo schermo: in che misura contribuiscono alla comprensione e alla godibilità dell’insieme?
Non molto. Perché non proiettare delle foto di interni carcerari, relativi soprattutto alla vita dei detenuti?
Cosa comunica lo spettacolo nel suo complesso?
Impegno, tristezza e rabbia.
Caratteristiche delle persone che si pensa possano apprezzarlo meglio: quali sono i suoi destinatari ideali?
Coloro che ritengono che il sistema carcerario sia migliorabile
Una opinione sulla durata…
Era giusta
Suggerimenti per migliorarlo…
Le canzoni dovrebbero essere introdotte meglio, magari con una spiegazione, il legame tra le canzoni e il lavoro svolto dal gruppo dovrebbe essere più enfatizzato. Manca un po’ il filo conduttore, soprattutto per chi si avvicina per la prima volta al carcere e al lavoro del gruppo.
In prima battuta, 5 parole per riassumere le proprie impressioni sulla serata:
Concerto riuscito, godibile, il gruppo musicale è apparso meglio amalgamato del solito.
Cosa si ricorda di più dello spettacolo?
Alcuni scritti letti bene e con sentimento
Quali componenti ne vengono individuate spontaneamente?
La partecipazione emotiva dei protagonisti
Qual è il grado di coesione fra le diverse parti?
Maggior coesione rispetto alle precedenti esibizioni
I testi introduttivi letti da Silvia prima delle canzoni “Una storia sbagliata” e “La città vecchia”: 1) cosa dicono, 2) quale contributo danno all’insieme, 3) quanto sono graditi? (Scala da 1 a 10)
1) il modo di operare del gruppo; 2) indispensabile contributo alla comprensione dell’identità del gruppo; 3) dieci
I testi letti dai diversi ospiti: quali vengono ricordati di più? In che misura contribuiscono alla comprensione e alla godibilità dell’insieme?
Quelli letti bene e quelli da cui lo stato d’animo dell’autore si toccava con mano; sono fondamentali
Le immagini sullo schermo: in che misura contribuiscono alla comprensione e alla godibilità dell’insieme?
Rendono il tutto più gradevole, danno il senso della completezza, ricchezza e capacità del gruppo di produrre cose.
Le canzoni: Le prime 3 ricordate più facilmente? Le 3 meglio eseguite? Le 3 più coinvolgenti? Quali si raccordano meglio al senso complessivo? Classifica delle prime 5 per gradimento complessivo?
Una storia sbagliata, Quello che non ho, La guerra di Piero (ricordo-esecuzione-coinvolgimento); Una storia sbagliata, Quello che non ho, Invincibili (senso); Una storia sbagliata, Quello che non ho, La guerra di Piero, Invincibili, A cimma (gradimento)
Cosa comunica lo spettacolo nel suo complesso?
Affettività – sentimento di appartenenza – grande lavoro/sostanza
Caratteristiche delle persone che si pensa possano apprezzarlo meglio: quali sono i suoi destinatari ideali?
Persone che credono nel valore della responsabilità sociale – I destinatari ideali dovrebbero essere i giovani.
Complessivamente, come giudicate questo recital rispetto ai precedenti?
Il meglio riuscito
Una opinione sulla durata…
La durata più breve rispetto al solito aiuta a mantenere un alto livello di attenzione e coinvolgimento; potrebbe comunque durare anche mezzora di più.
Suggerimenti per migliorarlo…
Mi piacerebbe che si riuscisse a rendere lo spettacolo ancora più simile ad un prodotto artistico vero e proprio. Come se fosse un recital organicamente composto da musiche, testi e immagini e quant’altro di creativo si volesse inserire (ad esempio una scenografia?). E’ possibile, ad esempio, che testi e interventi di detenuti e studenti siano proposti come parti di una recita guidata da una “trama”, anziché essere proposti come frammenti separati di diverse testimonianze…?
In prima battuta, 5 parole per riassumere le proprie impressioni sulla serata
Ricca, Emozionante, Unica nel suo genere, Autentica (non leccata e patinata).
Cosa si ricorda di più dello spettacolo?
Quali componenti ne vengono individuate spontaneamente?
Qual è il grado di coesione fra le diverse parti?
Vuoi sapere troppo! Facciamo che questo te lo dico a voce perché mi ci vuole troppo tempo a scriverlo e ufficialmente starei lavorando…
I testi introduttivi letti da Silvia prima delle canzoni “Una storia sbagliata” e “La città vecchia”: 1) cosa dicono, 2) quale contributo danno all’insieme, 3) quanto sono graditi? (Scala da 1 a 10)
1) in cosa consiste l’attività del gruppo della trasgressione
2) introducono lo spettacolo, consentono di capire meglio ciò a cui si assisterà dopo
3) 7 (Il secondo pezzo forse è un po’ lungo)
I testi letti dai diversi ospiti: quali vengono ricordati di più? In che misura contribuiscono alla comprensione e alla godibilità dell’insieme?
Leone o macaco, Primavera, Quello che non ho, Bello scherzo, il testo con il termosifone/bue e asinello…
Tanto più godibili quanto più letti bene (es. “Quello che non ho” letto da Gilberta, le traduzioni inglesi lette dagli ospiti stranieri)
Le immagini sullo schermo: in che misura contribuiscono alla comprensione e alla godibilità dell’insieme?
In una scala da 1 a 10 direi 8. Non sono indispensabili, ma decisamente godibili. Sono impattanti e fanno scenografia. Inoltre, come è stato accennato durante la serata, riescono ad esemplificare la “cassetta degli attrezzi” del gruppo della Trasgressione.
Le canzoni:
Le prime 3 ricordate più facilmente?
La guerra di Piero, La città vecchia, La cimma
Le 3 meglio eseguite?
Inverno, Quello che non ho, Fiume Sand Creek (ma non sono competente)
Le 3 più coinvolgenti?
La guerra di Piero, La cimma, Invincibili, il pezzo con l’armonica che piange
Quali si raccordano meglio al senso complessivo?
Una storia sbagliata, Quello che non ho, Invincibili, La città vecchia
Classifica delle prime 5 per gradimento complessivo?
la guerra di Piero, la cimma, quello che non ho, la città vecchia, Fiume San Creek e Servo pastore
Cosa comunica lo spettacolo nel suo complesso?
Il lavoro portato avanti con sudore e passione dai diversi protagonisti (studenti, detenuti, musicisti, giovani, adulti, esperti del Ministero, volontari ecc.) che investono i propri mezzi –anche semplicemente la testa- e le rispettive competenze –anche solo quella di fare un disegno se si è una bambina- per far fare un passo avanti a tutti quanti nella ricerca/costruzione di senso.
I risultati ottenuti dai detenuti in termini di riconoscimento dei propri errori e di possibilità di immaginare per sé un futuro alternativo; la loro presa di coscienza di modi di stare al mondo più gratificanti rispetto a quelli sperimentati, con gli altri e non contro, alleati alla cultura e non estromessi da essa, mettendosi in gioco senza stravolgerne arbitrariamente le regole con l’ausilio di una pistola (semmai lavorando per incidere costruttivamente e da “dentro” al miglioramento delle regole sociali), provando sulla propria pelle il piacere della conquista, mai facile e scevra da responsabilità.
L’importanza della collaborazione fra uomini: nessuno è un’isola e la tentazione di isolare ciò che non ci piace (parti sbagliate della società o di noi stessi) va combattuta in quanto destinata a fallire aridamente. Tanto vale armarsi degli strumenti storicamente collaudati (l’arte, la letteratura, la poesia, la musica, la fotografia, la discussione) e mettersi a zappare: il campo di papaveri rossi proiettato nel finale della Guerra di Piero lo possiamo fare noi, insieme (e qui aggiungerei un “E che cazzo!” per diluire la retorica e la vena cristiana che non mi appartiene)
Caratteristiche delle persone che si pensa possano apprezzarlo meglio: quali sono i suoi destinatari ideali?
Ragazzi che credono di non valere una mazza
Complessivamente, come giudicate questo recital rispetto ai precedenti?
Più compatto, più curato dal punto di vista musicale, più international (oltre i confini italiani, oltre che carcerari; valori universali), meno dispersivo grazie all’assenza di interventi di autorità istituzionali e al contesto teatrale (a teatro è tutta un’altra storia!)
Una opinione sulla durata…
Perfetta
Suggerimenti per migliorarlo…
Sveltire ulteriormente gli avvicendamenti dei personaggi sul palco e i cambi di microfono.
Presentare anche Angelo Aparo oltre agli altri membri della band e del gruppo della trasgressione (non è così famoso per cui la gente lo riconosce, sa chi sia e cosa faccia lì in mezzo al palco!)
Far sempre sapere al pubblico chi è la persona che di volta in volta sta parlando (brevissima autopresentazione? Spesso i detenuti lo hanno fatto e questo secondo me è un bene perché aggiunge spessore ai messaggi trasmessi. Aggiungo qui che la misura e l’intensità con cui vengono pronunciate le parole da parte dei detenuti sono tali da imporsi come perle scolpite nella roccia, non puoi che fermare il cammino dei tuoi pensieri per farci i conti. Complimenti!)
Cosa si ricorda di più dello spettacolo?
La stretta di mano con Gualtiero Leone. Le parole di Beppe Onida insieme al suo sguardo e alla sua emozione. La timidezza e la semplicità delle parole e della presenza di Gualtiero Leone. E il momento finale in cui tutti siamo saliti sul palco: la scaletta prevedeva che il gruppo salisse sul palco e formasse dei gruppi. Ora, io credo che quasi nessuno avesse letto quelle indicazioni, ho sentito e ho visto che lo abbiamo fatto spontaneamente in un in-con-tro di meraviglia, di strette di mano, di sorrisi scambiati e di sguardi faccia-a-faccia.
Quali componenti ne vengono individuate spontaneamente?
La presenza dei VOLTI, le canzoni e le musiche dal vivo, le grandi immagini sullo sfondo.
Qual è il grado di coesione fra le diverse parti?
Semplice armonia
I testi introduttivi letti da Silvia prima delle canzoni “Una storia sbagliata” e “La città vecchia”:
1) cosa dicono (10)
2) quale contributo danno all’insieme (10)
3) quanto sono graditi? (10)
I testi letti dai diversi ospiti: quali vengono ricordati di più? In che misura contribuiscono alla comprensione e alla godibilità dell’insieme?
Ricordo soprattutto quello di Mike perché ha anticipato che il vero autore non era presente, collegando dunque immediatamente la rappresentazione scenica alla vera realtà del gruppo. Nel momento in cui un testo solitamente letto, sentito e commentato in italiano, frutto di un italiano, viene tradotto in una lingua straniera, l’effetto è di alienazione, ma di un’alienazione positiva perché è come se si guardassero dall’alto i ponti che quelle parole e quei sentimenti espressi creano, per poi prendere per un attimo coscienza del grado di potenza del messaggio che le nostre parole possono avere, della loro spendibilità e della loro condivisione più grande. E del magico fatto che il mondo può comprendersi, se vuole.
Le immagini sullo schermo: in che misura contribuiscono alla comprensione e alla godibilità dell’insieme?
Contribuiscono decisamente perché durante l’esecuzione di un brano musicale le orecchie possono distrarsi dalle parole, così come gli occhi, allontanando l’attenzione della nostra mente a ciò che accade. L’immagine, invece, accompagna naturalmente e piacevolmente alla comprensione del significato musicale.
Le canzoni:
Le prime 3 ricordate più facilmente?
Fiume Sand Creek, La città vecchia, Via del campo
Le 3 meglio eseguite?
(non ho le competenze per giudicare. Ma mi piacciono da morire le facce che ogni membro della trsgr.band assume mentre suona, siete fichissimi. Ognuno di voi è diverso e stupendamente espressivo. Continuavo a far scorrere lo sguardo su di voi da sin a dex e viceversa. Comunicavate, caspita!)
Le 3 più coinvolgenti?
Fiume Sand Creek, La città vecchia, Via del campo
Quali si raccordano meglio al senso complessivo?
A Cimma, Via del campo, La guerra di Piero, Inverno, Una storia sbagliata, La città vecchia, Fiume Sand Creek,
Classifica delle prime 5 per gradimento complessivo?
Fiume Sand Creek, Via del campo, La città vecchia, La guerra di piero, A cimma
Cosa comunica lo spettacolo nel suo complesso?
Un esempio di responsabilità sociale, e della bellezza della condivisione del proprio cammino verso il divenire uomo e persona.
Caratteristiche delle persone che si pensa possano apprezzarlo meglio: quali sono i suoi destinatari ideali?
I giovani a partire dalla fase adolescenziale. Le persone di una certa età se viziate da un modo di pensare unidirezionale, da un’educazione retrograda, e a causa dell’egoismo sempre più invadente che con il passare degli anni le contraddistingue, difficilmente potranno accogliere e sentire la profondità del messaggio di questo tipo di spettacolo e del progetto e del lavoro che esso incarna.
Complessivamente, come giudicate questo recital rispetto ai precedenti?
E’ la prima volta che assisto ad uno spettacolo del gruppo di pari entità. La volta precedente avevo assistito ad un incontro a Saronno con delle classi di un istituto superiore. La tipologia è evidentemente differente.
Una opinione sulla durata:
in qualità di membro del gruppo non l’ho avvertita razionalmente ma vissuta emozionalmente e in più positivamente. Dunque si tratta di una durata che esprimo in termini qualitativi (positivi) e che non riesco ad esprimere in termini di mera quantità. Ma se voglio costringere il pensiero ad un calcolo, direi che il tempo dedicato è stato giusto, né troppo breve, né troppo lungo. (il QB per vivere il contenuto)
Suggerimenti per migliorarlo:
accendere la telecamera, riprendere e rivedere l’esibizione per potersi accorgere dei difetti e suggerire miglioramenti. I ricordi purtroppo sono troppo impregnati delle emozioni intense, e gli occhi quella sera non si sono potuti soffermare su tutto tutto. Ecco, però mi sento di dire:
- perché non giocare di più con le luci sul palco (non tanto, ovvio, perché lettori e musicisti necessitano di luminosità)?
- bisognerebbe abbassare i toni degli strumenti quando intendono accompagnare la lettura dei testi. Erano troppo alti e infastidivano un pochino le prime file.
- è opportuno assicurarsi che OGNI persona del pubblico possieda il testo di presentazione del gruppo da distribuire all’entrata e magari con la scaletta dei brani e pure con le poesie e i testi che verranno letti. A volte per pigrizia o dimenticanza la gente non va a consultare il sito. Dunque, il fatto di possedere su un foglio gli scritti letti è una bella cosa e un bel ricordo (magari spendibile e stimolante)
In prima battuta, 5 parole per riassumere le proprie impressioni sulla serata
Stimolante, coinvolgente, appassionata, sorprendente, culturale, emozionante.
Cosa si ricorda di più dello spettacolo?
Gli interventi
Quali componenti ne vengono individuate spontaneamente?
Studenti, detenuti, ospiti stranieri
Qual è il grado di coesione fra le diverse parti?
Alto
I testi introduttivi letti da Silvia prima delle canzoni “Una storia sbagliata” e “La città vecchia”: 1) cosa dicono, 2) quale contributo danno all’insieme, 3) quanto sono graditi? (Scala da 1 a 10)
Non ricordo molto bene
I testi letti dai diversi ospiti: quali vengono ricordati di più? In che misura contribuiscono alla comprensione e alla godibilità dell’insieme?
Inaspettatamente. Tutti i testi sono essenziali alla comprensione e rendono veramente godibile l’insieme.
Le immagini sullo schermo: in che misura contribuiscono alla comprensione e alla godibilità dell’insieme?
Completano bene lo spettacolo. Essenziali loro e le scritte che talune volte comparivano.
Le canzoni:
Le prime 3 ricordate più facilmente?
Una storia sbagliata, La guerra di Piero, Fiume Sand Creek
Le 3 meglio eseguite?
Non ho gli strumenti per valutare
Cosa comunica lo spettacolo nel suo complesso?
Passione e condivisione
Caratteristiche delle persone che si pensa possano apprezzarlo meglio: quali sono i suoi destinatari ideali?
I fans di De Andrè
Complessivamente, come giudicate questo recital rispetto ai precedenti?
Meno partecipato dal pubblico
Una opinione sulla durata…
Giusta
Suggerimenti per migliorarlo…
Difficili da fornire, è buono così come è. Forse avrebbe bisogno di canzoni più popolari ma questo dipende dal contesto in cui si svolge. Quel signore anziano che ha letto inaspettatamente deve essere ingaggiato dal gruppo, è un attore.