chi le scrive è Giuseppe Leotta che vuole mandare i saluti a lei, Silvia, Livia, Chiara e a tutto il resto del gruppo.
Non avendo alcunché da fare, riflettevo sui discorsi che facevamo al gruppo. Devo dire che sono discorsi molto istruttivi e, a parer mio, anche toccanti.
L’ultimo argomento affrontato prima che io partissi è stato quello delle micro e macro scelte. Io, di micro e macro scelte, ne ho fatte moltissime nella vita, alcune esatte altre sbagliate, altre fuori luogo. Erano micro scelte che mi portavano a vivere alla giornata, senza pensare al domani.
Da più di dieci anni avevo fatto una macro scelta, che ho onorato dedicandomi al mio lavoro e alla mia bambina. Devo dire che facevo una vita serena, ne ero molto fiero e felice perché vedevo crescere giorno dopo giorno la mia ditta. Ho iniziato a chiedere i finanziamenti per il deposito, i leasing per i carri nuovi, gli uffici, le attrezzature e quant’altro mi occorresse per la mia attività. Ma mi sono anche sommerso di debiti.
Una bella mattina un Sig. Giudice dell’esecuzione decide con una micro scelta di mandarmi in carcere e non ha voluto sentire ragioni! Così facendo ha mandato all’aria i miei dieci anni di sacrifici, in cui mi alzavo tutte le mattine e mi ritiravo la sera e tante volte uscivo anche di notte perché il mio era un lavoro di soccorso stradale 24h24.
E’ bastata una sua micro scelta per distruggere una mia macro scelta ma io spero di farcela e combatterò con tutte le mie forze per non perdere quello che ho sudato negli anni con il mio lavoro onesto.
Dott. Aparo, mi scusi per il mio sfogo amaro, ma mi sentivo di scriverle queste cose e l’ho fatto.
Ho saputo tramite il mio amico Antonio che Ivano ne ha combinata un’altra delle sue e ha screditato tutto il gruppo, lei principalmente; ne sono molto addolorato. Spero che tutto ritorni al più presto alla normalità, è inutile farsi patemi. Che io ci fossi stato o no, questo sarebbe successo lo stesso. Come lei ha sempre detto, prima o poi sarebbe successo, perché Ivano ormai non c’è più con la testa e così è stato. Sono profondamente amareggiato e umiliato da un gesto di questo tipo, noi tutti non lo meritavamo.
Dottore, io proverò a fare qualche istanza di trasferimento per Bollate o Opera perché sono molto entusiasta del suo gruppo e mi affascina molto, è qualcosa di molto interessante per me e, malgrado la mia età, mi fa ancora crescere, apprendere dei modi di dialogare che in certi ambienti non si conoscono.
Spero di cuore di arrivare a Bollate o Opera, in modo che ci si possa rivedere, anche se sarei ancora più felice se potessi uscire e avere modo di incontrare lei e le persone del gruppo; sarei veramente onorato di poter apprendere da persone come voi.
Vorrei potere avere l’indirizzo del suo studio.
Ancora un saluto,
Giuseppe Leotta