(Attimi) La Vite di Antonio Tango

Al gruppo Antonio porta una vite perduta e ritrovata. Racconta le sue emozioni di felicità e ciascuno cerca di interpretare queste emozioni in relazione ai possibili significati che l'evento può assumere.
Il giorno dopo pensavo ancora alla vite di Antonio Tango e mi sentivo felice.


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LA VITE DI ANTONIO TANGO:

Avevo perso una piccola vite.
L'ho cercata per tanto tempo, curvo con gli occhi al pavimento,
poi, rassegnato, ho smesso di cercare.
Un giorno passeggiavo immerso nei miei pensieri cupi,
i miei occhi si sono posati sulla piccola vite che avevo perduto.
Ero felice,
di una felicità diversa da coloro che hanno semplicemente ritrovato qualcosa che hanno perso.
Ero felice,
della felicità di chi sente che, inaspettatamente, qualcosa di piccolo è riuscito a creare una grande perturbazione nel mare dei pensieri e delle emozioni. I pensieri cupi sono spariti e mi sono sentito pervadere da un grande entusiasmo, dalla voglia di fare, costruire, mettermi in gioco.
Ho riportato la vite al suo legittimo proprietario che, non avendone più bisogno, me l'ha regalata.
Non la conservo come un trofeo,
ma come il simbolo tangibile che la vita, comunque tu l'abbia inquadrata, trova il sistema di ribaltare le carte in tavola. E lo fa quando meno te lo aspetti.
E' bello constatare che, quando vaghi senza meta, con lo sguardo inesorabilmente ripiegato sulla tua tristezza interiore, una cosa anche piccola, o un piccolo gesto, inaspettatamente, possono catturare la tua attenzione e strappare il tuo sguardo dalle tue viscere riportandolo fuori, proiettato verso il mondo e verso gli altri, mentre dentro senti crescere una felicità che non ti sai spiegare.

(Tiziana, scritta il 14 Giugno '09, partendo da uno spunto tratto dal racconto di Antonio Tango e dalle riflessioni del Gruppo della Trasgressione di S. Vittore del 13 Giugno '09)

Vedi anche le Pozzanghere di Livia.

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